Uno dei più importanti parametri critici da tenere monitorato nella biobanca in termini sicurezza operatore è la percentuale di ossigeno presente in ambiente.

L’aria respirabile risulta essere composta normalmente da una percentuale di ossigeno pari a circa al 20,9%. L’azoto liquido utilizzato per alimentare i criocontenitori con all’interno i campioni biologici, è soggetto a naturale evaporazione; l’azoto in fase gassosa che ne deriva è però un gas incolore, inodore e, stratificando a partire dal basso, è in grado di sostituirsi all’ossigeno presente in ambiente, facendone decrescere la percentuale ottimale fino a completa saturazione. L’azoto liquido utilizzato nelle normali attività di crioconservazione costituisce un pericolo concreto per l’operatore.

I danni generati dall’asfissia, sono diversi e di differente entità a seconda della percentuale di ossigeno presente nell’ambiente.

Per poter garantire un corretto monitoraggio del tenore di ossigeno nell’ambiente, BioRep offre una vasta gamma di sensori fissi posizionabili in punti strategici della biobanca secondo le normative vigenti. Questi sensori sono capaci di rilevare puntualmente i valori della concentrazione di ossigeno presente che verranno poi inviati dal sistema di monitoraggio sott’ossigenazione al sistema di supervisione e controllo della biobanca oppure, in assenza di quest’ultimo, ad una centralina dedicata. La condizione di sott’ossigenazione verrà notificata agli operatori attraverso una segnalazione ottico-acustica e, nei casi più persistenti e pericolosi, anche i sistemi di ventilazione di emergenza verranno attivati per incrementare il numero dei ricambi aria/ora fino al ripristino delle normali condizioni di sicurezza nell’ambiente.

BioRep offre inoltre sensori di monitoraggio del tenore di ossigeno portatili, da applicare ad ogni operatore presente nella biobanca e caratterizzati da una comoda semplicità di utilizzo e totale affidabilità.